Allarme smog: l’aria inquinata che è costretto a respirare chi vive in zone particolarmente trafficate non danneggia soltanto i polmoni ma crea problemi anche al cervello. Lo rivela uno studio pubblicato da Lancet, mentre sempre a proposito di traffico Legambiente boccia Torino, considerata maglia nera d’Italia. 

Allarme smog. Uno studio pubblicato da Lancet si aggiunge ad una ricerca datata ormai 2014 che aveva già dimostrato come vivere in aree particolarmente trafficate invecchiasse il cervello di un anno. Ora, con la nuova pubblicazione di Lancet, emerge come l’inquinamento sia connesso a un incremento dei casi di demenza.

Allarme smog. Il traffico è letale. Rispetto alla media della popolazione, chi vive a meno di 50 metri da una strada particolarmente trafficata ha il 7% di possibilità in più di essere colpito da demenza.

Chi vive tra 5 e 100 metri del 4%. Chi vive fra 100 e 200 metri del 2%. Complessivamente, fino a un caso su dieci di demenza fra coloro che vivono nelle vicinanze di una via particolarmente trafficata può essere accostato all’inquinamento, sostengono gli studiosi del Public Health Ontario e dell’Institute for Clinical Evaluative Sciences. La ricerca ha confrontato l’indirizzo di casa e lo stato di salute di 6,5 milioni di persone in Canada fra 20 e 85 anni per dieci anni.

Insomma, l’inquinamento danneggia l’organismo tutto e non soltanto l’area polmonare.  Nei prossimi mesi anche il nostro Paese dovrebbe allinearsi alla direttiva europea che negli ultimi giorni dell’anno appena trascorso ha diminuito il limite massimo per le emissioni dei principali inquinanti: particolato fine (Pm 2,5), anidride solforosa, ossidi di azoto, composti organici non metanici e ammoniaca. Entro metà 2018 bisognerà prendere provvedimenti.

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