Il fiore della speranza sbocciato ad Amatrice. E’ splendida la scoperta effettuata nell’indomita cittadina Laziale, all’interno del parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il fiore della speranza sbocciato ad Amatrice è una pianta nuova per la scienza cui è stato dato il nome di Ranunculus giordanoi. L’hanno scovata i ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino (Centro di eccellenza del network nazionale per la biodiversità), curato dal Parco in collaborazione con l’Università di Camerino. Il fiore della speranza sbocciato ad Amatrice è stato dedicato ad un bambino, figlio di uno degli autori della scoperta e, per corrispondenza, simbolicamente rivolto a tutti i piccoli di Amatrice.
Il fiore della speranza sbocciato ad Amatrice è stato scoperto nei prati umidi vicini al centro abitato. Si tratta di una specie esclusiva di questa zona ed è quindi una pianta che in tutto il pianeta vive esclusivamente in questa porzione dei Monti della Laga.
La novità, questo fiore della speranza sbocciato ad Amatrice, scrive Repubblica, è stata rivelata dai botanici del Centro, che vogliono dare alla scoperta un segno di speranza per un territorio così duramente provato dalle calamità naturali.
Il Ranuncolo va ad arricchire un patrimonio floristico particolarmente interessante, portando a 2643 il numero delle piante del Parco e a 230 quello delle piante endemiche italiane presenti nell’area protetta.
E’ ormai cosa riconosciuta in tutto il mondo che quello del Gran Sasso e Monti della Laga è il parco con il maggior numero di specie botaniche nel vecchio continente e uno dei più ricchi al pianeta
“E’ un primato che ci rende orgogliosi – ha rivelato a Repubblica il Presidente dell’Ente Tommaso Navarra – e che ci spinge a aumentare l’impegno a favore dei nostri territori, oltre che verso nuovi orizzonti di studio e di valorizzazione dell’eccezionale patrimonio naturale del Parco.
La specie di Ranuncolo descritta per la prima volta ad Amatrice sia simbolo di rinascita e di rinnovata bellezza per le comunità locali nella futura fase della ricostruzione”.