Entro i prossimi 33 anni, se non si interverrà in modo concreto, il peso della plastica in mare supererà quello dei pesci. Per questo è nata la barriera anti plastica per salvare fiumi e mari dalla distruzione. 

ITALIA SUL PODIO DEGLI INQUINATORI MEDITERRANEI

Siamo al terzo posto, dopo Turchia e Spagna. Rovesciando in mare 90 mila chili giornalieri di rifiuti di plastica, forniamo un sensibile contribuito alle 700 tonnellate di rifiuti di plastica che si ammassano quotidianamente nel Mediterraneo.

LA BARRIERA ANTI PLASTICA

Un’idea per fronteggiare questa invasione è stata portata avanti da Castalia. Il consorzio che lavora alla salvaguardia del mare in convenzione con il ministero dell’Ambiente – a Ecomondo, alla Fiera di Rimini.  Il sistema progettato da Castalia è rappresentato da una barriera in polietilene che intrappola e raccoglie la plastica galleggiante. Non dà problemi per le specie vegetali e animali e può restare attivo per lunghi periodi.

STRUMENTO SELETTIVO

“E’ uno strumento selettivo”, rivelano i tecnici del consorzio, “studiato per ridurre l’input di plastiche trasportate dai fiumi senza modificarne la portata e la velocità delle acque e senza interferire con il passaggio dei pesci e dei detriti fluviali”

 

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