Come viene raccontato il cambiamento climatico? L’informazione viaggia veloce e su molti canali, la ONG AVAS ha analizzato come viene veicolata su YouTube. Ecco l’approfondimento andato in onda su Radio Cusano Italia TV, durante la puntata di Ateneo Verde condatta da Misa Urbano.
Cambiamento climatico e YouTube
Se provate a digitare la keyword “cambiamento climatico” o “climate change” su YouTube,vi accorgerete subito che non tutto quello che è postato ha validità scientifica. Anzi, i suggerimenti più frequenti riguardano video negazionisti su tale problematica. Perchè? La causa è l’algoritmo del social network, incriminato di disinformazione.
Secondo la ONG AVAS, sarebbero oltre 5mila i video caricati su YouTube che negano il cambiamento climatico. 21 milioni le visualizzazioni totali.
In alcuni casi, questi video sono associati a noti brand e quindi sembrano essere percepiti come veritieri perchè la buona reputazione, associata ai marchi, incrementa e fortifica la credibilità dell’informazione ricevuta.
Perchè la disinformazione sul cambiamento climatico è preoccupante? Perchè gli utenti spendono oltre il 70% del loro tempo nel visualizzare contenuti sponsorizzati sulla piattaforma; dunque se YouTube non riesce a distinguere un contenuto di valore da uno che non ne ha, la questione è preoccupante. Agli utenti (oltre 2 miliardi di utenti mensili) sono consigliati video contenenti fake news. La tesi più frequente è mettere in dubbio che il cambiamento climatico sia causato dall’uomo.
Il problema sorge dal fatto che il target di YouTube è composto da giovani, i quali spesso non hanno gli strumenti necessari ne esperienze per riconoscere se l’informazione ricevuta sia o meno valida.
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