Allarme rifiuti nel Mediterraneo. Il nostro mare è una “zuppa di Plastica” con la concentrazione massima di immondizia tra la Toscana e la Corsica. Sono incredibili i dati relativi all’ultimo allarme rifiuti. E a farne la spesa questa volta è il mare. Il nostro mare.
Se di isole di plastica negli oceani si parla ormai da tempo, è arrivato il momento di concentrarsi sull’allarme rifiuti che riguarda il Mediterraneo, visto il nostro mare si sta trasformando in una gigantesca zuppa di plastica galleggiante.
L’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Lerici (Ismar-Cnr), in collaborazione con le Università di Ancona, del Salento e Algalita Foundation (California), ha recentemente pubblicato su Nature-ScientificReports uno studio della concentrazione di plastica galleggiante in mare aperto nel Mediterraneo occidentale. E i risultati,come rivela il Corriere della Sera, sono stati impietosi.
“E’ stata riscontrata per la prima volta la presenza di polimeri che costituiscono la microplastica galleggiante in mare e la loro distribuzione”, racconta Stefano Aliani, di Ismar-Cnr. “Si tratta soprattutto di polietilene e polipropilene, ma anche di frammenti più pesanti come poliammidi e vernici, oltre a policaprolactone, un polimero considerato biodegradabile»”, spiega ancora lo studioso. “Questo tipo di ricerche sono fondamentali per avere una stima precisa della dimensione del problema generato dai rifiuti di microplastica in mare e per dar vita a opportuni programmi di riduzione della presenza di questi inquinanti”.