Shopping sostenibile

  • Utilizza abiti e accessori che possiedi evitando acquisti superflui.
  • Quando desideri fare nuovi acquisti visita anche i mercatini dell’usato presenti nella tua città e con l’occasione se hai oggetti o capi in buone condizioni che non utilizzi più, rivendili al mercatino donando loro una seconda vita.
  • Se devi fare un nuovo acquisto cerca di farlo responsabilmente informandoti sui punti vendita equo solidali presenti nella tua città; ricorda che i prodotti in vendita presso questi shop sono costituiti da materiale di origine organica al 100% come la canapa, il cotone biologico e la lana.
  • Controlla sempre l’etichetta degli abiti che compri per capirne la provenienza, oltre alla composizione e ricorda che la maggior parte dei capi in vendita sono costituiti per lo più da piccolissime percentuali di materiale naturale, mentre il resto è costituito da fibre sintetiche che come noto derivano dal petrolio e dal carbone.
  • Quali capi prediligere per vestirsi.
    • Capo in cotone: è sicuramente la fibra più comunemente diffusa ma solo una piccola parte viene coltivata con metodi naturali, infatti nella maggior parte delle piantagioni vengono comunemente utilizzati agenti chimici, come i pesticidi che causano l’impoverimento dei terreni e l’inquinamento delle falde acquifere danneggiando la salute degli animali e delle persone che lavorano nelle piantagioni.
    • Capo in canapa: questo materiale può essere definito naturale per eccellenza, perchè per sua natura può resistere ad agenti nocivi come insetti e funghi senza l’intervento di agenti chimici.
    • Capo in lana: definibile come il migliore isolante termico presente in natura, consente la traspirazione della pelle  e resiste nel tempo attenzione però che sia “pura” nella sua composizione e non presenti al suo interno  elementi di natura sintetica.
    • Capo in seta: come è noto la produzione della seta avviene attraverso la lavorazione del baco da seta una volta abbandonato dalla farfalla, purtroppo ancora oggi non tutte le imprese utilizzano questa metodologia di lavorazione, spesso infatti il baco da seta viene già lavorato quando ancora la larva è al suo interno causandone un inutile sacrificio. La quantità di seta prodotta da ogni bozzolo è molto scarsa. Si stima che ad ogni chilo di seta corrispondano circa 5500 bozzoli.
      fonte: (http://www.essereanimali.org/sfruttamento-animale/abbigliamento/seta/).

 

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