Clamoroso passo avanti nella lotta all’inquinamento. Una biologa italiana ha scoperto il bruco che si nutre di plastica. Il ‘vermetto’ va matto per il prolietilene, una sostanza che in natura per smaltirsi impiega più di 400 anni.
Eccezionale scoperta contro l’inquinamento
Federica Bertocchini, biologa dell’Istituto spagnolo di Biomedicina e Biotecnologia della Cantabria, si è resa protagonista di una scoperta pazzesca. Un bruco, usato semplicemente dai pescatori come esca, mangia la plastica. La scoperta, quasi casuale, è stata seguita da una lunga serie di esperimenti, coordinati dall’università britannica di Cambridge e portata avanti in collaborazione con il Csic.
Il bruco amico dell’ambiente mangia la plastica contro l’inquinamento
L’esperimento che può mettere Ko l’inquinamento: un centinaio di bruchi sono stati posti accanto ad alcune buste di plastica. Già dopo poche ore, buona parte del materiale componente le buste era stato divorato. Dopo mezza giornata la massa della busta si era ridotta di 92 milligrammi, una percentuale di degradazione che gli studiosi hanno considerato estremamente significativa, in particolar modo se messa a paragone con quella fino a questo momento osservata in altri microrganismi capaci di digerire la plastica. Alcune specie di batteri, nell’arco di una giornata, riescono infatti a degradare 0,13 milligrammi.
La ricerca per sconfiggere l’inquinamento continua
“Se alla base di questo processo chimico ci fosse un unico enzima, la sua riproduzione su larga scala utilizzando le biotecnologie sarebbe possibile”, ha dichiarato Bombelli. “La scoperta – hanno proseguito alcuni studiosi – può essere in grado di rappresentare uno strumento fondamentale per liberare acque e suoli dalla grandissima quantità di buste di plastica finora accumulata”.
Una scoperta che parla italiano
Il bruco ‘amico dell’ambiente’, così è stato ribattezzato, deve la sua individuazione ad una biologa italiana, che utilizzando un grande spirito di osservazione è riuscita a rendersi conto di una realtà che a tutti era sfuggita fino a questo momento. La natura ci ha regalato un grande alleato nella lotta all’inquinamento. La terra e, in particolar modo, il mare, presto potrebbero ringraziare.