“Son tornate le lucciole a Roma, nei parchi del centro l’estate profuma…”. Jovanotti fu profetico con la sua ‘Baciami ancora”. In effetti le lucciole sono tornate davvero in città. E lo spettacolo lascia a bocca aperta.
LE LUCCIOLE E UNO SPETTACOLO CHE LASCIA A BOCCA APERTA
Ne scrive Luca De Vito su Repubblica. Siamo in città, a Milano. Il bosco incantato dista meno di mezzo chilometro da via delle Forze Armate, strada che passa nel cuore del quadrante sud ovest di Milano. Sono stati gli abitanti del quartiere a chiamarlo così. Bosco incantato. Perché si incontra uno spettacolo che lascia a bocca aperta giovani, vecchi, bambini e tutti i visitatori che arrivano qui (anche da fuori Milano) solo per guardare: è la danza dei lampiridi, meglio noti come lucciole, che a centinaia hanno deciso di utilizzare questo angolo verde di Milano per dare vita al loro rito dell’accoppiamento.
LA GUIDA CHE ACCOMPAGNA CHI VUOLE GODERSI LO SPETTACOLO
Si chiama Gianni Bianchi, accompagna nel bosco chiunque non voglia perdersi questo meraviglioso spettacolo della natura. Da diverso tempo è una delle colonne dell’associazione “Amici della Cascina Linterno”. L’ultimo giovedì con gli occhi sognanti c’erano più di 500 persone. Anche se qualcuno ha fatto arrabbiare il signor Gianni. “C’era chi faceva foto col cellulare, chi prendeva le lucciole con i barattoli, tutte cose che sono assolutamente vietate”, dice. Perché in effetti lo spettacolo è talmente bello che per goderselo appieno bisogna staccare un attimo. Da tutto e da tutti.
LA LUCCIOLATA
La danza magica inizia intorno alle 22, quando i piccoli animaletti cominciano all’improvviso a splendere in un concerto di luce intermittente a frequenze diverse. La stagione è favorevole: la danza delle lucciole si può osservare solo tra fine maggio e metà giugno. Gianni a fine serata viene ringraziato da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistere allo spettacolo. Non vuole soldi. L’unica moneta che cerca è provare a far innamorare gli altri di questo fenomeno. Che rischiava di andare perduto e che invece, anche e soprattutto grazie a persone come lui, resiste.