Disboscamento globale, gli ecologisti lanciano l’allarme: il nostro Paese, infatti, da questo punto di vista è tutt’altro che virtuoso.
Gli abitanti del vecchio continente, infatti, sono tra i più grandi consumatori mondiali di prodotti agricoli provenienti da aree disboscate mediante metodologie che violano la legge. E tra gli europei, in questa classifica, spiccano proprio gli italiani.
I risultati emergono da uno studio portato avanti dal Fern, organizzazione euro-ambientalista con base a Bruxelles che combatte per la protezione delle foreste e contro il disboscamento.
Disboscamento, Italia maglia nera a livello globale. Consumare prodotti agricoli provenienti da aree disboscate illegalmente è un danno enorme per il nostro pianeta. Quando si parla di disboscamento, infatti, bisogna tenere a mente che il 70 per cento delle foreste del mondo è a rischio perché si trova a meno di un chilometro da strade o insediamenti umani.
Disboscamento, Italia maglia nera a livello globale. Le foreste ancora “vergini” sono ubicate in particolar modo nella zona tropicale, in Amazzonia, nel bacino del Congo, in parte del Sudest asiatico e nella Nuova Guinea. Restano distanti dall’influenza antropica, inoltre, poche aree di foresta boreale, in Russia e in Canada.
Disboscamento, Italia maglia nera a livello globale. Secondo calcoli di diversi studiosi e ricercatori si pensa che circa 9 milioni ettari di foreste siano stati abbattuti illegalmente per essere poi sacrificati sull’altare del mercato globale, usati per produrre quanto importato tra il 1990 e il 2008 dall’UE.