E’ nato il biorestauro. Grazie a una ricerca italiana il restauro delle opere d’arte potrà essere effettuato in modalità green. Restauro totalmente ecologico, quindi, da rendere possibile con l’utilizzo di batteri e funghi al posto di prodotti chimici potenzialmente più dannosi per l’ambiente e la salute.Si chiama “biorestauro” ed è stato messo a punto da un una squadra di ricercatori italiani.
Come funziona il biorestauro? I microrganismi vengono adoperati al fine di rimuovere depositi di varia natura, come ad esempio smog o colla, da opere d’arte di diversi materiali, che possono variare dal marmo alla tela. I batteri saranno a partire dai prossimi mesi utilizzati per “restaurare” le fontane e le statue della Città del Vaticano. Proprio dal colonnato di San Pietro, dunque, prenderà vita il biorestauro.
Biorestauro che, rispetto ai metodi tradizionale, offre molteplici guadagni: per prima cosa garantisce una selettività dell’intervento, “personalizzabile” a seconda dell’opera d’arte da restaurare senza il rischio di danneggiarla. Cosa non trascurabile, poi, il biorestauro non risulta tossico per i restauratori e per l’ambiente a loro circostante.