Sul clima, almeno nelle intenzioni, Barack Obama è categorico: “Bisogna agire quanto prima per scongiurare il rischio di catastrofi e per evitare che nel mondo compaiano milioni di rifugiati ambientali”.
L’accordo sul clima in preparazione a Parigi, quindi, necessita di essere vincolante, almeno per quanto concerne la chiarezza e le revisioni periodiche degli obiettivi di diminuzione delle emissioni di gas serra.
Barack Obama è consapevole che servirà uno sforzo enorme per arrivare a conclusioni concrete, ma sa bene che il mondo non può permettersi l’ennesimo rinvio.
“Sarà difficile mettere d’accordo 200 nazioni, ma sono convinto che faremo grandi cose”, ha sottolineato il presidente degli Stati Uniti.
prima, di assicurare che gli Usa rispetteranno gli impegni sul clima, anche perché, ha aggiunto Obama, “Senza azioni ambiziose nella lotta ai cambiamenti climatici c’è il rischio di creare nuovi rifugiati ambientali provenienti dalle piccole isole-stato, oggi considerate “paradisi”, del Pacifico”.
La questione legata ai rifugiati ambientali spaventa moltissimo Obama, consapevole che i cambiamenti climatici minacciano concretamente la vita di milioni di persone: “I potenziali rifugiati ambientali sono tra le popolazioni più esposte, alcune di queste nazioni potrebbero scomparire interamente”.
Obama ha quindi assicurato il massimo sostegno degli Stati Uniti a queste nazioni e la Casa Bianca ha messo in preventivo un pacchetto di 52 milioni volti ad aiutare i Paesi più poveri a contrastare l’impatto dei cambiamenti climatici.