Una invenzione che potrebbe cambiare il nostro approccio alle realtà urbane e metropolitane. La casa foresta, che contrasta l’inquinamento assorbendo anidride carbonica. La casa foresta è composta da più di duecento alberi ad alto fusto, arbusti, piante e fiori. La casa foresta con la luce del sole produce 150mila litri di ossigeno mentre al calare della notte riesce ad assorbire più di 500mila litri di CO2 all’ora.
Sono impressionanti i numeri della casa foresta, oppure chiamandola come fanno gli inglesi, Urban Treehouse, una vera e propria “foresta abitabile” creata a Torino dall’architetto Luciano Pia. La casa foresta riesce a sfruttare al meglio l’energia geotermica che viene adoperata per riscaldare gli appartamenti e isola gli inquilini che la abitano anche dall’inquinamento acustico, grazie a particolari travi d’acciaio.
La casa foresta made in Torino è stata progettata per creare un “passaggio omogeneo” tra esterno e interno. Per l’irrigazione delle numerose specie vegetali, è stato progettato un meccanismo che ricicla l’acqua piovana, eliminando gli sprechi e tagliando i consumi.
La casa foresta, poi, produce un microclima che riduce il caldo d’estate e il freddo in invinerno, senza dimenticare che i pezzetti di legno che formano i terrazzi filtrano i raggi del sole e il vento in estate, mentre nella stagione fredda permettono alla luce di penetrare all’interno degli appartamenti.
La casa foresta, quindi, può rappresentare un nuovo modo di vedere e vivere la città.