In francia la doggy bag è diventata obbligatoria. Contro lo spreco di cibo potrebbe essere una vera e propria risorsa ed è per questo motivo che, dal primo gennaio, i ristoratori avranno l’obbligo di fornire ai propri clienti una scatolina per potergli permettere di portare a casa l’eventuale cibo avanzato.
Che cosa è la doggy bag? Un box dove riporre gli avanzi del pasto da riportare a casa. In Italia esiste da tempo, ma sono i clienti del ristorante a doverla richiedere. Molti, quindi, per imbarazzo, evitano di farlo. Ma qui non è questione di eleganza. Lo spreco di cibo è un problema planetario che può essere combattuto anche attraverso questi piccoli accorgimenti.
Perché non rendere obbligatoria la doggy bag anche in Italia? Stando a un’analisi portata avanti da Coldiretti, un italiano su cinque sarebbe favorevole ad una iniziativa del genere e afferma di aver sperimentato la pratica almeno una volta.
L’obiettivo del Governo francese, che ha reso la doggy bag obbligatoria, è nobile. L’intento è quello di dimezzare gli sprechi di cibo, che per la ristorazione transalpina raggiungono un milione di tonnellate di scarti alimentari all’anno.
Prendendo ancora spunto dallo studio condotto da Coldiretti, oltre il 25% degli italiani pensa che usare una doggy bag sia “da maleducati o volgare”. Altri ancora provano vergogna nel richiederla. Il 12% la richiede raramente, il 15% non saprebbe che farsene, mentre il 28% non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori.
Eppure gli italiani non sono secondo a nessuno in tema di spreco alimentare. Ogni nostro connazionale ha gettato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante il 2015. “Un malcostume che sta migliorando tra le mura domestiche dove sei cittadini su dieci hanno contenuto o annullato gli sprechi domestici, facendo la spesa in modo più attento, utilizzando gli avanzi nel pasto successivo, o guardando con più attenzione la data di scadenza”.