I mari inquinati sono una delle problematiche più importanti dal punto di vista ambientale. Gli oceani versano in condizioni disastrate per colpa di un inquinamento che non ha rispetto di nessuno, neanche del mare. Il batterio che mangia la plastica, però, potrebbe aiutare non poco i mari inquinati a ritrovare un accettabile stato di salute.
La questione è semplice: gli esseri umani producono una quantità incredibile di plastica. Circa 311 tonnellate ogni anno. Molte di queste, purtroppo, finiscono proprio nel mare. Un andazzo cui bisogna porre rimedio, e alla svelta. Fortunatamente, però, in arrivo c’è una buona notizia. Un gruppo di ricercatori del Kyoto Institute of Technology, insieme ad altri scienziati giapponesi, infatti, è appena riuscito ad isolare una specie di batterio, Ideonella sakaiensis, in grado di “divorare” la plastica, sfruttandola alla stregua di nutrimento e crescita, attraverso l’azione chimica di soli due enzimi. I dettagli della scoperta sono stati resi pubblici qualche giorno fa su Science.
Il batterio che mangia la plastica può costituire una vera e propria svolta nella lotta all’inquinamento. Il batterio che mangia la plastica è stato scoperto dagli scienziati studiando oltre 250 campioni prelevati da un sito di riciclaggio di bottiglie in PET, ed è decisamente unico nel suo genere.
La ricerca, ovviamente, non si ferma qui: il team di scienziati giapponesi continuerà a studiare il batterio che mangia la carta, con l’obiettivo di capirne potenzialità a medio lungo termine e adattabilità anche ad altre funzioni.