E se le foglie cadute dagli alberi diventassero batterie? No, non è la trama di un film di fantascienza intitolato “l’energia dell’autunno”, ma una realtà cui presto potremmo assistere grazie ad uno studio americano che sta mettendo appunto questa innovativa metodologia.
Il domani delle batterie per smartphone e altri apparecchi elettronici potrebbe essere rappresentato proprio dalle foglie cadute in terra durante l’autunno. Questo è lo straordinario risultato di una ricerca portata avanti dall’università del Maryland, che consentirà di diminuire sensibilmente l’impatto ambientale legato alla produzione di batterie. Come? Proprio con le foglie cadute dagli alberi. Una materia prima che certamente non scarseggia ma che, soprattutto, non costa nulla ed è ad impatto zero. La composizione delle foglie consente di conservare l’energia elettrica in maniera molto efficace.
A convincere gli scienziati che sarebbe possibile utilizzare le foglie cadute dagli alberi come anodo per nuove eco-batterie è stata la loro facilità di lavorazione e trattamento. Nel corso dei vari esperimenti portati avanti, gli studiosi hanno tenuto a mille gradi centigradi per un’ora una foglia d’acero raccolta nel campus, con l’obiettivo di bruciare la struttura di carbonio.
La forza dell’efficacia conduttiva delle foglie cadute dagli alberi risiede nei pori che si trovano nella parte sottostante. Il test ha mostrato una ottima capacità di questi ultimi di assorbire l’elettrolita dal sodio (usato al posto del litio) e dare così vita alla “carica”.
La consistenza delle foglie cadute dagli alberi “soddisfa già le esigenze di una batteria grazie a un’area superficiale poco spessa e a tante piccole strutture unite che lavorano insieme per utilizzare il sodio”, ha rivelato il curatore di questo studio, il ricercatore Fei Shen.