Dan San Francesco a Papa Francesco. Ad accomunarli il nome. Ma non solo. Anche l’amore per l’ambiente unisce questi due grandi uomini.
E’ pronta, infatti, la nuova enciclica di Papa Francesco. Si chiamerà “Laudato sii” e sarà interamente dedicata alla “cura della casa comune”, l’ambiente.
L’enciclica di Papa Francesco si ispira chiaramente San Francesco con un Bergoglio che con questa opera dimostra concretamente di avere a cuore l’ambiente.
Domenica Papa Francesco ha parlato ai delegati della Fao in udienza in Vaticano e ha affrontato con loro un altro dei temi chiave del suo pontificato, che ora assume i connotati di un imperativo categorico: “sconfiggere la fame nel mondo”.
Agli uomini della Fao Papa Francesco si è rivolto con parole nette. Decise. Che non sono state un attacco ma che gli hanno assomigliato. Papa Francesco ha detto: “Dobbiamo rispondere all’imperativo che l’accesso al cibo necessario è diritto per tutti, e i diritti non consentono esclusioni”, ha ammonito, precisando poi che proprio la Fao non può permettersi di”tralasciare l’obbligo di debellare la fame e prevenire la malnutrizione”.
Il messaggio di Papa Francesco è chiaro. Consumare meno risorse è possibile, ma questo obiettivo possiamo raggiungerlo esclusivamente cambiando il nostro stile di vita: “La sobrietà non si oppone allo sviluppo, anzi, è ormai evidente che è diventata sua condizione. Per la Fao ciò significa anche proseguire nella decentralizzazione, per stare in mezzo al mondo rurale e capire i bisogni della gente che è chiamata a servire”. ha precisato Bergoglio.
La presa di posizione di Papa Francesco è decisamente attuale e sposa le convinzioni perpetrate nel tempo dagli ambientalisti e dagli scienziati che da anni lanciano l’allarme parlando di mutamenti climatici, di spreco, di bisogno di rivedere gli stili di vita della parte più avanzata del pianeta.
Papa Francesco nel suo discorso ha citato studi aggiornati, prendendo spunto da statistiche che parlano di un terzo degli alimenti prodotti che viene sprecato e di una quantità cospicua di prodotti agricoli che viene utilizzata per altri scopi “magari buoni ma che non sono le necessità immediate degli affamati”.
L’agricoltura, in particolar modo, avrebbe la possibilità di rappresentare una buona leva per modificare e cambiare in positivo le sorti del Pianeta e proprio per questo Papa Francesco fa riferimento alla responsabilità, quella di rispondere in concreto agli affamati e a chi si aspetta dallo sviluppo agricolo un cambiamento per poter rendere migliore la propria quotidianità.