Daniela Martani, showgirl, deejay, blogger, un passato nel grande fratello ed un presente da attivista per i diritti degli animali, su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, ha raccontato alcuni aspetti della sua vita da vegetariana prima e da vegana poi.
Daniela Martani, hai fatto questa scelta da giovanissima, giusto?
Io ho iniziato a non mangiare più carne quando avevo diciassette anni. Ora ne ho quarantadue, fatevi un calcolo. Ho iniziato in un momento in cui su queste tematiche non c’era tutta l’informazione che è possibile trovare oggi
Come è maturata questa scelta?
E’ nato tutto dal mio amore per gli animali. Il mio desiderio fu spinto da questo, mi sono sempre chiesta perché il gatto e il cane no e invece la mucca, il maiale o il capretto sì, come se esistessero animali di serie A e animali di serie B. E’ tutto un condizionamento culturale, ci insegnano che è giusto fare così, perché poi in altri paesi mangiano i cani e i gatti. Per questo ci dovremmo fare delle domande, è giusto ad esempio mangiare un agnello che ha un mese di vita? Perché provocare sofferenza e morte ad altri esseri viventi?
Ti pesa questa scelta?
Assolutamente no, cosa c’è di più bello che mangiare frutta e verdura? Non abbiamo necessità di mangiare animali, si vive benissimo con i frutti che madre natura ci dona. Cose colorate, invece di morte e sofferenza.
Ma è vero che può essere problematico invitare a cena un vegano?
Assolutamente no. Soprattutto in questo momento storico stiamo assistendo a un cambiamento repentino. Io ho iniziato a smettere di mangiare la carne a diciassette anni, sono diventata vegana tre anni fa e sono sempre di più le persone che fanno questa scelta. Io l’ho fatta vedendo un servizio su Report: un’allevatrice svelava come si produce il latte, mi sono venuti i brividi davanti alle sue affermazioni.
E’ in arrivo la Pasqua, sono già pronte alcune campagne di sensibilizzazione sugli agnelli?
L’anno scorso abbiamo fatto una campagna nazionale contro la strage degli agnelli, eravamo diversi personaggi del mondo dello spettacolo, facemmo delle foto con gli agnellini in braccio. Stiamo valutando cosa fare per quest’anno, ormai la Pasqua la odio, è diventata una strage degli innocenti.
Se non si mangiasse carne, poi, ne gioverebbe l’ambiente
Assolutamente sì. In questo senso consiglio a tutti un documentario, cowspiracy, che parla proprio di questo, di quanto gli allevamenti intensivi siano impattanti dal punto di vista ambientale. Tutte cose che spesso vengono censurate, perché l’industria della carne è molto potente e difficilissima da combattere. Ognuno ha il dovere di informarsi. Il consumo di carne è il principale componente inquinante del mondo.